omega-3

I grassi vengono comunemente intesi come sostanze dannose, tuttavia sono sostanze necessarie alla salute: gli EFAs (essential fatty acids) sono infatti grassi insostituibili, non sintetizzabili dall’organismo a partire da altre sostanze accumulate. Gli EFAs si dividono in omega-3 e omega-6: gli omega-6 vengono convertiti in acido gamma linolenico e successivamente in acido arachidonico.

Uno studio del 2003 effettuato alla Harvard School of Public Health su persone sane dimostra che l’incremento di consumo di omega-3 a dispetto degli omega-6 riduce la sintomatologia legata all’occhio secco, quando al contrario innalzando la razione di omega-6 introdotti nella dieta la sintomatologia cresce.

Questo fenomeno sarebbe dimostrato dal fatto che gli omega-3 svolgono tre funzioni sul segmento anteriore dell’occhio:

  • Antinfiammatoria: elaborati da enzimi, producono prostaglandine E3 e leucotriene B5. Non meno importante è il ruolo dell’acido eicosapentenoico (EPA), che blocca l’espressione del gene codificante il TNF-α e le interleuchine.
  • Diminutiva dell’apoptosi: la soppressione di TNF-α nelle ghiandole lacrimali diminuisce l’apoptosi e l’osmolarità, favorendo la produzione di film lacrimale. Yano ha dimostrato che la vitamina E in sinergia con il DHA protegge le cellule dal TNF-α. Quindi, EPA e DHA lavorano al fine di proteggere le ghiandole lacrimali e la superficie oculare dalla perdita cellulare.
  • Stimolante la secrezione lacrimale.

Nel 2010 è stata ricercata l’associazione tra l’integrazione di omega-3 nella dieta e un miglioramento di lipidi secreti dalle ghiandole di Meibomio. Un alto rapporto dietetico omega-6 : omega-3 sembrerebbe essere il responsabile dell’incidenza di occhio secco causato dalla qualità dello strato lipidico.

I soggetti scelti per lo studio sono stati divisi in tre gruppi, il primo asintomatico, il secondo moderatamente sintomatico e un terzo con scarsa sintomatologia. Alla fine dello studio il 70% dei pazienti trattati con omega-3 sono passati da sintomatici ad asintomatici e il 30% è passato da sintomi moderati a scarsi. Nel gruppo trattato con soluzione placebo, il 37% dei sintomatici è passato ad asintomatico e il 63% è passato da sintomi moderati a scarsi. Questo è dimostrato dal risultato della maggiore produzione di film lacrimale.

Secondo i parametri oggettivi ottenuti con il test di Shirmer 1 è stato valutato un incremento della produzione di film lacrimale confermata anche dalla fluorimetria, secondo la quale nel gruppo attivo si è registrato un valore di incremento di secrezione lacrimale da valori di base di 0,13±0.10µL/min a 0,20±0,22µL/min dopo 90 giorni di trattamento, mentre nel gruppo trattato con placebo da 0,16±0,13µL/min a 0,13±0,10µL/min.

Nonostante questi risultati, il test di spettrografia disegna un quadro diverso dall’atteso: infatti, la natura del secreto risulta di natura idrofila, e cioè acquosa, piuttosto che lipidica. La composizione lipidica nei due gruppi di studio si è rivelata simile, la spettrometria di massa non indica cambiamenti nella composizione relativa ai singoli componenti principali.

Infine, in uno studio del 2011 viene osservato che la riduzione dei sintomi data dal trattamento dei soggetti con acidi grassi omega-3 sarebbe dovuta alla conversione di questi in prostaglandine di serie 1. L’integrazione nella dieta di olio di semi di lino dimostra che vi è comunque interazione con l’infiammazione della congiuntiva in positivo, in quanto i marcatori infiammatori si registrano in quantità inferiore rispetto ai soggetti non trattati.

Bibliografia

Nutrition and the eye – dry eye and the role of nutrition. Jeffrey P. Gilbard MD per Alcon.

Polyunsaturated fatty acids induce modification in the lipid composition and the prostaglandin production of the conjunctival epithelium cells. Sabrina Viau, Laurent Leclère et al. – pubblicato 6 settembre 2011.

Pilot, prospective, randomized, double-masked, placebo-controlled clinical trial of an omega-3 supplement for dry eye. Lippincott Williams & Wilkins – 2010.