DSAUn disturbo invisibile e spesso misconosciuto che può generare gravi difficoltà scolastiche, problemi psicologici secondari, situazioni di disagio che spesso sfociano nell’abbandono scolastico e in una vita professionale al disotto delle proprie possibilità. I dislessici, persone d’intelligenza normale o anche superiore alla norma, hanno una disfunzione specifica a carico dei meccanismi che permettono l’automatica decodifica delle corrispondenze tra i segni grafici (grafemi) e i suoni (fonemi). Sono tanti, dal 3 al 5% della popolazione italiana, a soffrire, anche per tutta la vita, le conseguenze negative di un mancato riconoscimento delle loro difficoltà e vengono spesso inviati verso le consultazioni e le terapie più disparate nella ricerca di una spiegazione una soluzione al loro problema.

La teoria oggi prevalente nel campo della dislessia è quella centrata sui meccanismi fonologici, ampiamente confermata da una serie di ricerche. Sono molti i fattori che contribuiscono alla dislessia e possono essere presenti in associazione in un singolo caso: i deficit visuo-percettivi, neuro-muscolari e fonologici sono spesso co-presenti nel medesimo soggetto. Esiste comunque una discreta eterogeneità nell’ambio del problema dislessia e vi sono soggetti in cui meccanismi riconducibili a problemi di esplorazione, analisi ed elaborazione visiva sono più evidenti o prevalenti, richiedendo una specifica riabilitazione (o meglio, abilitazione) visiva (Evans, 2004).

Pertanto, è di fondamentale importanza differenziare i correlati visivi della dislessia da un deficit aspecifico sensoriale o percettivo visivo: ogni bambino con problemi scolastici dovrebbe ricevere una completa valutazione visiva refrattiva, funzionale e percettiva.

 

Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a padroneggiare il surf.

Jon Kabat-Zinn

Per approfondire

Evans BJW, The role of the optometrist in dyslexia: specific learning difficulties. Optom Today, vol. 45, January 2004.

Maffioletti S, Pregliasco R, Ruggeri L, Il bambino e le abilità di lettura: il ruolo della visione. FrancoAngeli, 2005.